Tom Dwan è senza dubbio uno dei personaggi più influenti nel poker online degli ultimi 20 anni. Ma anche nel poker live ha fatto vedere cose importanti, soprattutto nelle partite high stakes. Quel che è certo è che, ovunque sia stato lui, ha sempre lasciato la sua inconfodibile scia.
E Lee Davy, noto conduttore americano, non si è lasciato scappare l’occasione di una chiacchierata con lui. Quello che è sempre stato noto come Durrr ha rivelato le sensazioni provate negli ultimi anni. E lo ha fatto a margine dell’evento disputato in Montenegro delle Triton Series.
Tom Dwan ha disputato il torneo ma non ha negato la possibilità di riassumere la sua vita. Tra poker online e poker live, non mancano momenti importanti nella sua già lunga carriera. Partendo da un presupposto: “Amo avere la possibilità di giocare a poker e poi uscire a fare una passeggiata, quindi amo il Montenegro“.
“Sono sempre disposto a seguire delle regole, a patto che io mi chieda perchè seguirle. Se trovo una risposta, allora sono pronto a seguirle. Ho deciso di cambiare vita quando ho capito di essere diverso. Non biasimo chi segue delle regole ben precise, ma di certo per seguirle devo trovarmi a mio agio“.
Ma quando Tom Dwan ha iniziato a giocare a poker, cambiando di fatto la sua vita in maniera netta? “Ricordo che al mio anno da senior al college caricai 50 dollari sul mio conto online. Alla fine dell’estate ricordo di aver vinto 10 o 15mila dollari. Ricordo che mia madre mi ricordava sempre di trovarmi un lavoro e io pensavo ‘guarda cosa ho combinato giocando 50 dollari’“.
“Ho iniziato a frequentare la Boston University – prosegue Dwan – . Un sacco di cose mi sono piaciute, ma non mi è mai piaciuto svolgere gli esami. Nel frattempo continuavo a vincere, ero arrivato a 80mila dollari. Giocavo sempre di più, sempre investendo quantità non enormi, così ho deciso di seguire questo stile di vita, mettendo da parte l’università“.
Da lì in poi, per Tom Dwan è stata una lunga ed emozionante cavalcata fino ai giorni nostri. La costante ricerca della massima confidenza in ciò che stava facendo per fare tutto nel modo giusto. E così il ricorso alla meditazione e ad altri metodi per mantenere un certo livello di relax, al tavolo e non solo.
Ma di una cosa Tom è certo: non si può pensare di giocare a poker con l’unico scopo di fare profitti. Bisogna sempre mantenere un certo amore per il gioco per mantenere un livello alto. E questo modo di pensare gli ha aperto un’altra strada, decisamente fuori dai confini pokeristici.
“Non mi sono mai pentito di aver commesso errori – dichiara – , ne ho commesso tanti, piuttosto mi pento quando non faccio dei tentativi. Devo provare a fare qualcosa finchè non arrivo a sbagliare per capire i miei errori. Ho sempre cercato di essere schietto, la gente deve capire che in qualsiasi momento rischia di perdersi qualcosa sul suo interlocutore“.
In conclusione, Tom Dwan ha parlato anche del caso Full Tilt e di come sono andate le cose dal suo punto di vista:”È chiaro che in quel periodo avevamo tanta pressione addosso, ma sono contento di come ho gestito la cosa. Ho fatto il meglio che potessi fare, sono stati commessi tanti errori già prima del Black Friday. Ho sempre cercato di farmi una mia opinione, così come in altri eventi importanti della mia vita“.