MILANO (PKF News) – Vi siete mai domandati dove affondi le sue radici il poker Texas Hold Em? Quale sia la sua storia?
La risposta più logica è inclusa nel nome stesso “Texas Hold Em”, ma come ben sappiamo questa è solo una variante delle mille sfaccettature del poker. Il gioco che tanto amiamo ha una storia molto antica, a tratti così dubbia da non permetterci una precisa ricostruzione della sua nascita.
Abbiamo raccolto in questo articolo tutte le informazioni reperibili sulla storia e le origini del poker Texas Hold Em, a partire -pensate- da cinque secoli fa…
Poker – Le origini
Persia, 17° secolo
La tesi più accreditata tra i ricercatori vede il poker come diretto discendente di un gioco di carte persiano, As-Nas, che si ritiene essere nato nel 17° secolo (anche se si suppone che sia nato prima).
L’assonanza As/Asso non è casuale: si giocava con un mazzo di 20 o 25 carte diviso in cinque semi, ognuno dei quali aveva un asso e quattro figure/carte numeriche.
Le regole, come riportato da Albert Houtum-Schindler, erano quasi identiche a quelle del classico poker, ma senza la presenza dei punti scala e colore. Ogni giocatore riceveva cinque carte e poteva decidere se vedere la puntata base imposta dal dealer, rilanciarla o passare. Esisteva già una specie di “straddle”, che permetteva di chiamare prima di vedere le carte, ed il bluff si chiamava “tûp zadan”, ovvero “sparare da un fucile”.
Questo gioco sarebbe poi stato insegnato dai marinai persiani a quelli francesi, che l’avrebbero importato negli Stati Uniti, di fatto creando il poker. L’As-Nas, forse ancora giocato in qualche tribù, è stato per lo più sostituito dalle sue versioni europee ed è stato abbandonato nel dimenticatoio verso il 1945.
Italia, 16° secolo
Poteva mancare l’Italia all’appello? Un lontano parente del poker potrebbe essere lo zarro, gioco praticamente identico all’As-Nas (si suppone infatti essere di origine persiana), sicuramente antecedente al 1531, anno in cui il duca Francesco Sforza lo proibì con un editto, preoccupato dalla diffusione del gioco d’azzardo.
Pare che lo zarro però fosse troppo diffuso, appassionando contadini, nobili e cardinali, e continuò ad esistere, venendo tramandato in Francia e da lì a sua volta in America, o forse, secondo un’altra versione, direttamente in America dagli italiani in viaggio verso il nuovo mondo.
Piccola curiosità: lo zarro è il gioco che viene giocato nel famoso dipinto I bari di Caravaggio.
Francia, 18° secolo
Una cosa sembra quasi certa: furono i francesi a gettare le basi per il poker in America, importando soprattutto le carte (francesi, appunto), ma probabilmente anche il nome.
“Poker” potrebbe derivare dal francese poque, contrazione del termine pocher, gioco ispirato dall’italiano zarro o dal germanico pochen, giocato con 20 carte francesi. Da qui venne esportato nelle americhe francesi, pronto ad evolversi nell’attuale poker.
Germania, 17° secolo
Una tesi meno accreditata vedrebbe nel già nominato pochen tedesco l’antenato diretto del poker, importato in America tramite le ondate migratorie tedesche. Forse il nome deriva da poch-spiel, ovvero un gioco che preveda di vantarsi.
Europa, 15° secolo
Molti trovano le radici del poker in alcuni giochi simili tra loro diffusi in tutta Europa (primiera, primero, la prime) nati verso la fine del quattrocento, con delle meccaniche di gioco simili al poker attuale.
Si ipotizza che la nascita dei mazzi regionali da 40 carte sia dovuta alla diffusione della primiera milanese, e il termine Flush (colore) attualmente usato deriva da fluxus, ovvero il punto formato da quattro carte dello stesso colore.
Poker – La nascita ufficiale del Texas Hold Em
Le prime testimonianze del poker effettivo, quello ancora giocato, si rimandano al 1829.
In quell’anno l’inglese Joe Cowell riporta nelle sue memorie un gioco praticato a New Orleans con un mazzo da 20 carte e quattro giocatori al massimo.
Attorno al 1830 il numero di carte salì a 52, e nel 1834 compare per la prima volta il termine poker in uno scritto di Jonathan H. Green, giocatore inglese pentito.
Al 1858 risale la prima stesura di un regolamento ufficiale, anche se regole e puntate vennero riadattate nel corso del tempo. Il poker si diffuse in Europa dal 1871, arrivando addirittura alla corte della Regina Vittoria d’Inghilterra, appassionando la nobiltà inglese, e lì venne stilato un altro regolamento.
Anche nel nuovo continente il poker inizia a dilagare. Il presidente Warren G. Harding e i suoi consiglieri si definirono addirittura “The Poker Cabinet”. Come da immaginario collettivo, il selvaggio West diventa la culla di questo gioco, tra Saloon e battelli-casinò sul corso del Mississippi.
In questo periodo nacquero varianti di ogni genere: Stud Poker, Draw Poker e il tanto amato Community Card Poker, ovvero quello con le carte condivise tra tutti i giocatori, come Texas Hold’Em e Omaha.
La stessa legislatura texana dichiara la nascita del Texas Hold’Em, per la precisione nella città di Robstown, Texas, durante i primi anni del 1900.
La diffusione del Texas Hold Em
Inutile specificare che il poker a quei tempi non fosse troppo distante dalla realtà riportata nei film western.
Bari, criminali, partite truccate erano all’ordine del giorno, così come le risse e le sparatorie. La leggenda del west Wild Bill Hickok venne ucciso proprio in un Saloon in South Dakota durante una partita di poker, mentre aveva in mano A♠A♣8♠8♣. Quella che da quel momento in poi diventò nota come la “Dead man’s hand“, la mano del morto.
Lo stesso Doyle Brunson racconta di episodi poco allegri.
Nei primi anni della sua carriera subì almeno 5 rapine a mano armata. Una volta vinse 50.000 dollari a un avversario che appoggiando il revolver sul tavolo si rifiutò di pagare. Un’altra volta Brunson rischiò addirittura di essere ucciso.
Forse stanco di una vita così al limite (nonostante qualche decade dopo Texas Dolly la ricordi come “eccitante”), fu proprio Brunson, assieme alle prime leggende del Texas Hold ‘Em a portare questo gioco nel cuore di Las Vegas verso la fine degli anni ’60.
Attratto dai professionisti di Las Vegas, Benny Binion inaugurò le World Series Of Poker. La prima edizione delle WSOP nel 1970 vide 7 giocatori affrontarsi in cinque varianti, per poi decidere il miglior giocatore ai voti. Nessun premio in denaro, ma un titolo che ha fatto la storia, conquistato da Johnny Moss.
La popolarità del Texas Hold Em
Il resto probabilmente lo conoscete: il gioco si diffuse a macchia d’olio conquistando sempre più giocatori. Venne girato il film cult sul poker The Rounders con Matt Damon, e nel 2003 Chris Moneymaker, giocatore amatoriale, vinse $2.500.000 partendo da un semplice satellite, convincendo il mondo che a questo gioco chiunque può primeggiare.
Si tratta del famoso “Effetto Moneymaker” il vero boom mondiale del poker Texas Hold ‘Em, che aumentò esponenzialmente in pochissimo tempo il numero di appassionati. Un altro ruolo chiave fu la nascita delle poker room online, che resero il gioco accessibile a tutti. La distanza dal casinò più vicino e la disponibilità economica non erano più un problema.
Ora il Texas Hold Em è la variante di poker più diffusa al mondo. Capace di chiamare a raccolta migliaia di persone per un singolo evento, di creare montepremi a otto cifre, premi da oltre 10 milioni di dollari e giocatori professionisti ultra-milionari.
L’altro risvolto del Poker Texas Hold ‘em è quello di appassionare semplici ragazzi, che con poche decine di dollari possono divertirsi e, chissà, sognare di entrare a far parte dell’olimpo dei professional poker player.