Mac VerStandig, il legale impegnato in due cause separate contro Mike Postle, non molla. L’avvocato ha infatti presentato due mozioni contro il grande accusato del processo che tiene con il fiato sospeso il mondo del poker. E nella mattina di ieri, VerStandig è tornato ad alzare il volume della sua radio in maniera imponente.
Ricordiamo che Mike Postle è accusato di cheating nella ormai celebre partita di cash game giocata alla Stones Gambling Hall di Sacramento. Lì aveva vinto circa 250mila dollari giocando a livelli 1-3 dollari e 2-5 dollari a No Limit Hold’em. Per questo motivo, come sappiamo ormai da quasi sei mesi, è partita una serie di attacchi che è sfociata nel processo.
E come abbiamo detto, sono due le azioni legali nei confronti del giocatore più discusso degli ultimi mesi. La prima è quella che coinvolge tutti i giocatori che lo hanno affrontato, la seconda è stata avviata in singola da Marle Cordeiro. In entrambe c’è lo zampino di VerStandig, il quale sta provando a rilanciare con nuove accuse.
La doppia veste di Mike Postle
Secondo i nuovi file presentati dal legale, che sono due, ci sarebbero delle azioni particolarmente gravi da parte di Postle. Mac VerStandig, infatti, sostiene che il giocatore accusato di cheating abbia anche un ghostwriter che gli procuri le mozioni presentate in fase difensiva. Inoltre, secondo l’avvocato, non ci sarebbe una condotta cristallina nel caso contro la Cordeiro.
“Il suo approccio sembra essere di fatto uguale in entrambi i casi – scrive VerStandig in uno dei file presentati – . Lui pretende di essere una delle parti in causa e di rappresentare se stesso, ma al tempo stesso sembra che i suoi file siano stati scritti da uno o più ghostwriter, che sono avvocati non identificati”.
Nella mozione in cui ha chiesto l’archiviazione del caso, Mike Postle ha dichiarato di rappresentare se stesso. Dunque non era prevista la presenza di legali. Ed è in questo senso che si inquadra la contestazione presentata da VerStandig. Secondo lui, infatti, un testo scritto in quel modo, con termini utilizzati praticamente alla perfezione, difficilmente è stata scritta dallo stesso accusato.
Spunta il nome di Portanova
“Mentre è comune per chi si rappresenta da solo usare argomentazioni legali, magari attingendo da Google Scholar per fare ricerche, difficilmente troveremo elaborati scritti in maniera precisa come quello del signor Postle”, insiste VerStandig. E si vocifera che ci sia già un “accusato” di aver dato una mano all’accusato, andando così contro la legge.
Si tratta di William Portanova, avvocato penalista che opera nell’area di Sacramento. Su un articolo apparso su un quotidiano locale, si fa riferimento proprio al legame tra l’avvocato e lo stesso Postle. Tanto che si pensa a lui come il presunto ghostwriter che, qualora venissero confermati i sospetti di VerStandig, potrebbe rischiare qualcosa di grosso.