Stiamo per raccontare tre mani che dimostrano che avere gli assi non è sempre sinonimo di vittoria certa.
Nel primo caso arriviamo al tavolo 19 già allo showdown, con la coppia di “razzi” appena scoppiata da 10-9 su flop 10-9-4. Il turn e il river non aiutano, pertanto abbiamo già il primo crash.
Nel secondo caso c’è un raise di 3.000 sempre con i due assi e un call da big blind con K-7 di Luca Ruggiero. Il flop recita K-K-2 e porta entrambi i giocatori al check. Il quarto Re induce Ruggiero a puntare 2.000 con il call del suo avversario, abbastanza rassicurato dal full in suo possesso. Al river arriva un 5: Ruggiero punta 10.000 e riceve il call mostrando poker.
Il terzo colpo vede stavolta Ruggiero battuto. Apertura di giocatore sull’UTG a 3.000, 3-bet a 8.000 da hi-jack e 4-bet di Luca da bottone. Chiama solo il giocatore sull’hi-jack e il flop recita J-10-5: resto di Ruggiero e call con J-10 per un’altra beffa, stavolta a parti invertire. Il turn e il river sono rispettivamente un 7 e un 3 che condannano Ruggiero.