Da paradiso del gaming live a terra in piena difficoltà, il passo è breve. E Macau rischia di subire proprio questo processo, stando alle notizie che stanno arrivando. Una delle capitali del gioco negli ultimi anni, infatti, sta vivendo un periodo di crisi nell’affluenza e negli incassi.
La notizia, come spesso accade in questi casi, arriva dopo che è stata condotta una statistica. A renderla nota soto stati i vertici dell’Ufficio di ispezione e coordinamento dei giochi di Macau. La regione ha diffuso i dati relativi agli incassi fatti registrare dai casino statali.
E la notizia è che i guadagni provenienti dal gioco ammontano a 2 miliardi e 850 milioni di dollari. Si tratta del dato peggiore – nell’arco di un anno – dal 2015 a questa parte. E il calo si vedere in maniera più evidente se si fa un confronto con l’anno scorso.
Macau, arrivi in calo
Rispetto al mese di dicembre del 2018, infatti, questo dato è in ribasso ben del 13.7%. Il dato complessivo dell’anno appena concluso ha portato a Macau incassi per 36,47 miliardi di dollari. E anche in questo caso la flessione è visibile e ammonta al 3.4%.
In realtà, il calo previsto negli ingressi nei casino è stato inferiore rispetto alle aspettative. Il noto network economico Bloomberg, infatti, prevedeva che il dato finale fosse inferiore del 15% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, a Macau si possono dormire sonni tutt’altro che tranquilli.
Il tutto è dovuto in particolare a una situazione economica in peggioramento in Cina. Tra le altre cose, l’elezione del nuovo presidente Xi Jinping ha complicato ulteriormente la situazione. In primis per via delle nuove restrizioni in materia di accoglienza dei turisti in arrivo da tutto il mondo.
Lo stesso presidente cinese ha sostenuto fin dall’inizio che l’economia in quel di Macau dovesse avere introiti diversificati rispetto al gaming. Ecco allora che la situazione dei casino è andata peggiorando anno dopo anno. Tanto che, nel solo 2019, sono stati ben otto i report mensili che hanno visto un calo degli ingressi.
In vista del 2020, dunque, a Macau si teme il peggio…