Stiamo ormai parlando da diversi giorni degli effetti del Coronavirus sul poker live. E una delle mete che per il momento non è possibile raggiungere, da nessuna parte del mondo, è Las Vegas. Il tutto mentre mancano esattamente due mesi al via dell’edizione 2020 delle World Series of Poker.
Abbiamo visto nei giorni scorsi le condizioni della città del Nevada, la capitale mondiale del gioco d’azzardo. Sulla Strip, i più importanti casinò presenti hanno deciso di chiudere le proprie porte a tempo indeterminato. Il Coronavirus, almeno per il momento, si dimostra più forte della volontà di giocare e scommettere.
Il tutto mentre aumentano i casi di contagio e anche le vittime in tutti gli Stati Uniti. Dopo un primo atteggiamento quasi snob da parte di Donald Trump, ora l’America fa i conti con il virus. E anche Las Vegas è purtroppo coinvolta in maniera attiva, con una crescita dei casi di positività.
Las Vegas al centro del virus
Anche dopo la decisione di far chiudere i battenti al casinò in via temporanea, le cose non sono migliorate. Anzi, di giorno in giorno si registra una crescita costante e di fatto inarrestabile nel numero dei casi. Las Vegas e tutto il Nevada è ormai nel cuore della diffusione del Coronavirus.
Nella mattinata di domenica, il bollettino del Distretto del Southern Nevada parlava di 125 casi in tutto lo Stato, ma le cose sono peggiorate in maniera graduale. Ieri, infatti, il numero di persone contagiate in Nevada era di 212. Un dato che è cresciuto con il bollettino odierno, che parla di 249 persone che hanno contratto il virus a Las Vegas e in tutto lo Stato.
Tra queste, sono sei le persone che hanno perso la vita, mentre 65 di loro sono in ospedale. Quest’ultimo dato contiene sia i ricoverati in condizioni stabili, che quelli spostati in terapia intensiva. Ma il dato che fa un po’ più di paura è quello relativo alle fasce di età colpite dal virus.
Se ad esempio in Italia la fascia di età più colpita è quella un po’ più anziana, qui assistiamo a un’inversione di tendenza. Sui 249 casi sono ben 108 quelli che riguardano la fascia di età tra i 25 e i 49 anni. 69 contagi riguardano le persone tra i 50 e i 64 anni, mentre quelli ancor più anziani a essere contagiati sono 55, la metà degli “adulti”.
Il destino delle WSOP
Eppure, nonostante i problemi in crescita e i casi in costante aumento, si prova a parlare di poker. Sono arrivate ieri le dichiarazioni da parte di Seth Palansky, il direttore delle World Series of Poker, in merito alla disputa della prossima edizione. Uno dei “capi” delle WSOP ha fatto capire che non è ancora stata presa una decisione, ma che i tempi stanno per diventare maturi.
In questo momento, però, la priorità di Las Vegas e dei suoi abitanti deve essere quella di tenere il Coronavirus sempre più alla larga, anche se ormai ha attecchito. Non resta che attendere l’evoluzione dei prossimi giorni, per capire che ne sarà della “Mecca del gioco d’azzardo”.