Un processo che si è ormai trasformato in un evento con qualche sfumatura di carattere mediatico. Da una parte c’è Phil Ivey, uno dei più grandi campioni di poker dell’ultimo quarto di secolo. Dall’altra parte c’è il Borgata Casino di Atlantic City, il grande accusatore.
Sono ormai passati diversi anni da quando è stata aperta questa pagina a dir poco fosca. I vertici dell’Atlantic che hanno attaccato con una accusa di edge sorting nei confronti del campione. E poi la replica della parte in causa, che ha dovuto comunque risarcire circa 10 milioni di dollari.
Ma ora, come abbiamo raccontato nello scorso episodio della saga, le cose sembrano essere cambiate. Anche perchè i legali di Phil Ivey hanno fatto dei decisi passi in avanti nella difesa del loro assistito. E anche la corte che sta giudicando questo caso hanno iniziato a vederci chiaro.
Non fosse altro che per quanto è accaduto nel recente aggiornamento della contesa Ivey vs Borgata. Il casino che ha trattenuto le recenti vincite alle WSOP nonostante non fosse loro diritto farlo. E ora arriva un ulteriore importante cambio di rotta in questa situazione.
Sul sito Flushdraw.net si legge un pesante attacco da parte dei legali di Phil Ivey. Il bersaglio, neanche a dirlo, sono i colleghi che stanno difendendo la causa del casinò di Atlantic City. A quanto pare, nel mirino della difesa ci sarebbero i croupier della struttura.
“Chi era al tavolo ha esaudito tutte le richieste di Ivey sulla disposizione delle carte. Se il nostro assistito ha vinto così tanti soldi, parte del merito è dunque dei croupier. Di contro, anche ogni alterazione della probabilità dipende può dipendere solo da loro“.
Un attacco frontale che, diversamente da quanto si possa pensare, non è poi così privo di fondamento. Tanto che il giudice che sta seguendo il caso ha deciso di sentire i croupier di turno nelle partite incriminate. Anche perchè i legali di Ivey hanno deciso di appellarsi con un caso simile a quello in corso.
Il caso in corso è quello che riguarda Doug Grant, altro giocatore accusato ma poi assolto. Nella stessa modalità, si fa leva sul fatto che la casualità del gioco non può essere manipolata. Pertanto Ivey, che ha semplicemente seguito le regole del gioco, non ha barato al tavolo.
Come andrà a finire questa storia, ancora non è dato saperlo. L’unica cosa certa è che ne vedremo delle belle…