Oggi è il giorno in cui l’Italian Poker Team è sceso ufficialmente in campo per l’evento #88 delle World Series Of Poker, il the Closer da 3,531 entries e un prizepool da 4,7 milioni di dollari.
Purtroppo la truppa azzurra non è riuscita a superare indenne lo scoppio della bolla, né a essere tra i 258 left al Day 2, l’unica gioia è arrivata da un ITM al Daily Deepstack.
Italian Poker Team al #88 The Closer
Gli alfieri dell’Italian Poker Team si sono schierati, carichi come non mai, ai tavoli del Paris per il Day 1B dell’evento #88 da $1.500 di buy-in.
2.390 i giocatori oggi in corsa, che sommati a quelli del Day 1A formano un totale di 3.351. Ecco la situazione degli italiani alla prima pausa del torneo.
Purtroppo di lì a poco il field si restringerà, contando le uscite dei primi giocatori.
Proprio mentre seguivamo la mano dove Mutto è salito con 10-9s chiudendo scala contro una scala inferiore, ci arriva la notzia del primo out.
Si tratta di Michael Toninello, che ha cerato di massimizzare la suo top pair più progetto di colore andando all in al turn. Peccato che quella carta fosse proprio il Q♣ che regala scala all’altro giocatore.
Brian Moro lo segue poco dopo, con un A-Q che invita al raddoppio e inseguito da due giocatori: uno con A-Q e l’altro con K-K, che vince il colpo.
Poi arriva il turno di Santo Puglisi, che con A-K incappa prima nei K-K di un avversario, e poi la mano immediatamente successiva, contro lo stesso ragazzo, A-K contro K-K e anche qui fine dei giochi.
Massimo Schiralli, che ha cominciato decisamente con il piede giusto, alla fine si trova a perdere gran parte dello stack in qualche mano, tra cui spicca un A-A flattato e trappato da un avverario.
Rimasto con 12x, pusha con A-10 dominando il 10-9 del BTN, che però prende il 9 sul board.
Un quarto d’ora dopo esce anche Amedeo Mutto, che chiude doppia di A-Q al flop, ma l’avversario trova set di J al turn.
Federico Privitera è rimasto l’ultimo a difendere la bandiera dell’Italian Poker Team, ma pochi minuti dopo Amedeo, purtroppo deve abbandonare il campo.
Una carta girata prematuramente gli costa la possibilità di avere una coppia di 8 per – potenzialmente – triplicare, e dopo poche mani con uno stack risicato, non vince l’ultimo river del suo torneo uscendo fuori dai premi.
Un vero peccato per l’azzurro, che sognando così intensamente un successo in questo torneo, ha subito una forte delusione. Il poker è anche questo, e belle o brutte che siano regala sempre accese emozioni.
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Nel frattempo Angelo Pavan ha giocato un Omaha 4 varianti all’Aria, e alcuni dei nostri – come al solito – si sono schierati ai classici Daily Deepstack. Marco Bottani è stato l’unico ad andare ITM in uno di questi, doppiando il suo score di premi in questa trasferta.
A torneo finito, buona parte della truppa si è dedicata alla nightlife del sabato sera a Las Vegas, divertendosi in compagnia, e infine a visitare i casinò più caratteristici della città.
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