Ne avevamo parlato nei giorni scorsi, e la notizia aveva destato un certo scalpore. Ora, però, quelle che inizialmente potevano essere viste come semplici rumors, si sono trasformate in voci concrete. E si è concretizzato sulla strip di Las Vegas un affare a nove cifre.
Al centro di questo affare troviamo il Bellagio, una delle case del poker negli Stati Uniti. Il casinò ha ospitato alcune delle partite più importanti della storia di questo gioco. In particolare, nella leggendaria Bobby’s Room si sono consumati alcuni momenti di grande spettacolo.
Il Bellagio, da ieri sera, non appartiene più al suo proprietario originale, la MGM Resorts. La compagnia statunitense, infatti, ha ufficializzato la cessione della proprietà della struttura. Con il Bellagio, cambia proprietario un’altra struttura storica, il Circus Circus, anch’esso presente sulla Strip.
L’ammontare di questa operazione è davvero altissimo, visto che MGM ha incassato olre 5 miliardi di dollari. A prendere parte a questa transazione è la società immobiliare americana Blackstone Real Estate. Nella parte finale della trattativa si è inserito il noto immobiliarista Phil Ruffin.
Per il momento, però, la gestione del Bellagio resterà tra le mani di MGM Resorts. Le parti, infatti, hanno raggiunto un accordo per lasciare “in affitto” il casinò ai vecchi proprietari. Questi ultimi verseranno una quota annuale di 425 milioni di dollari per la gestione del casinò.
Avviene dunque una transazione che all’inizio sembrava potesse appartenere solo al campo dei rumors. Invece, per una cifra clamorosa uno dei casinò più iconici di Las Vegas cambia padrone. Si parla infatti di oltre 4 miliardi sborsati da Blackstone solo per il Bellagio.
Il presidente e CEO di MGM Jim Murren ha dato la spiegazione che sta alla base di questa cessione: “La transazione conferma il valore unico del Bellagio sul piano del gaming. Ciò cementa ulteriormente il nostro status di operatore d’eccellenza nel gioco e nell’intrattenimento. In questo modo potremo garantire nuovi investimenti per migliorare le nostre strutture o portarne alla luce di nuove“.