Il Coronavirus è ormai diventato un problema da combattere su scala mondiale. Se ne parla ovunque, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha dichiarato come pandemia e ogni parere può essere ben accetto. Specialmente se costruttivo, come quello reso noto da Daniel Negreanu nelle scorse ore.
Il giocatore canadese si è reso protagonista di uno dei podcast più noti negli Stati Uniti. Stiamo parlando del DAT Poker Podcast, incontro con Terrence Chan in cui è stato ospite. Daniel Negreanu ha parlato anche dell’emergenza Coronavirus, che negli Stati Uniti sta diventando una minaccia sempre più grande.
Tra il primo caso in California e persino l’NBA che chiude i battenti, la minaccia non può più essere ignorata. E il giocatore canadese, guardando al resto del mondo, crede di aver trovato il modello da seguire. Negreanu, infatti, ha parlato chiaramente dell’Italia come esempio da tenere in considerazione per il modo in cui ha combattuto l’epidemia.
Daniel Negreanu e il Coronavirus
Daniel Negreanu, nel corso della chiacchierata con Chan, ha ammesso che il comportamento dell’Italia in ottica Coronavirus è stato esemplare. Specialmente negli ultimi giorni, in cui i decreti governativi hanno portato a una sorta di quarantena estesa su tutto il territorio nazionale.
E allora andiamo a leggere le parole di Negreanu. “L’unica cosa da fare è chiudere tutti i locali che possono provocare un assembramento di persone. Parlo dei casinò, dei ristoranti, dei cinema e di tutti gli altri luoghi che non possono contenere tanta gente. Se non si facesse così, andrebbero tutti in grande difficoltà“.
“Basti guardare all’Italia per capire che l’America non deve finire allo stesso modo – prosegue Daniel Negreanu – . Un paio di settimane fa in Italia c’era qualche centinaio di casi, ora sono oltre 9mila. Così hanno iniziato a mettere in quarantena alcune zone (la Lombardia, ndr), ma ora tutto il Paese è a casa“.
Dunque Negreanu tesse le lodi del nostro Paese e delle decisioni prese dal Governo Conte. Ma Daniel propone una soluzione per “tenere impegnati” gli americani e convincerli a restare a casa. “Bisognerebbe legalizzare nuovamente il poker online – dice – almeno in questi giorni in cui occorre la quarantena, così la gente avrebbe qualcosa da fare”.