È stato il caso che ha tenuto il banco nel mondo del poker nelle scorse settimane. Ma ora la vicenda che riguarda Mike Postle potrebbe vivere un vero e proprio colpo di scena. Anche perchè il tanto atteso contrattacco è appena stato emesso, ma non è partito dal giocatore finito al centro dei riflettori.
A prendere – seppur parzialmente – le difese del tanto chiacchierato giocatore è stato un casinò. Ma non uno qualunque, visto che parliamo della Stones Gambling Hall di Sacramento. Proprio così, si tratta della room in cui si è giocato uno dei tavoli di cash game più discussi negli ultimi mesi.
I vertici del casinò di Sacramento avrebbe sferrato un deciso attacco nei confronti degli altri giocatori. Sarebbe partita da loro, nei mesi scorsi, l’accusa di truffa ai danni di Mike Postle. E da qui, dopo tutto il processo mediatico che ha preceduto quello in tribunale, è arrivata anche una richiesta di risarcimento danni per ben 10 milioni di dollari.
Mike Postle “difeso” dalla Stones
Il contrattacco dei vertici della Stones Gambling Hall è di quelli destinati a far discutere. Come detto, infatti, la Kings Casino LLC – società che detiene la proprietà del casino – ha emesso una dura nota. Al centro dell’invettiva ci sarebbero gli altri giocatori seduti al tavolo con Mike Postle.
“Non possiamo formulare accuse nei confronti di Mike Postle, perchè dalle immagini delle nostre dirette streaming non emergono prove ai suoi danni. La corte dovrebbe optare per l’archiviazione del caso, in quanto siamo di fronte a una storia vecchia come il mondo. I giocatori, avendo perso, dichiarano di essere stati truffati“.
Si tratta di un vero e proprio attacco da parte della room nei confronti dei grandi accusatori di Postle. E prosegue: “Questo processo si basa semplicemente su una lamentela, la più vecchia mai sentita a un tavolo da poker. La mancanza di successo è dovuta a una truffa o a una combine tra giocatori. La Stones Gambling Hall non è interessata a sapere chi vince o chi perde al tavolo“.
Ma arriva la risposta di Mac Verstandig, il legale che sta portando avanti la class action dei giocatori. “È deplorevole che un casinò dipinga i miei assistiti come giocatori frustrati e pronti ad attaccarsi a ogni appigli. Il nostro obiettivo è quello di rispondere a questo genere di accuse. E proveremo a farlo durante il processo e con il tempo che ci verrà concesso“.