Continua il grande impegno che i giocatori di poker stanno mettendo per aiutare le persone più in difficoltà. L’epidemia da Coronavirus sta mettendo sempre più in ginocchio non solo le popolazioni, ma l’economia globale nel suo complesso. E allora ecco che corrono in loro soccorso le stelle dello spettacolo, con nuove iniziative.
Una di queste si chiama Stars Call for Action, un tornei di poker online per beneficenza patrocinato proprio da PokerStars. Nella room della picca rossa si sono dati appuntamento alcuni personaggi molto in voga nei propri rispettivi campi di azione. Dal poker allo show business, dalla musica allo spettacolo, sono stati in tanti a rispondere all’appello.
E così, con una donazione da un milione di dollari raccolta tra tutti i partecipanti, è stato possibile fare ancora del bene. Metà di questo mega assegno verrà destinato a CARE International, l’ente umanitario di riferimento di PokerStars. Il restante mezzo milione di dollari costituirà il montepremi, che il vincitore dovrà a propria volta devolvere in beneficenza.
Stars Call for Action: quante stelle
E sono tante, come detto, le personalità del poker e dello spettacolo che hanno risposto presente. In primis due personaggi come l’attore Ed Norton e l’autore Brian Koppelman, legati al mondo del poker per aver messo la propria firma in Rounders. Ma anche Hank Azaria, noto autore de I Simpson e giocatore molto appassionato era presente.
A loro si aggiungono personaggi come David Schwimmer, Amy Schumer, Andy Bellin e Michael Cera. Il tutto andato in scena sul canale ufficiale di PokerStars su Twitch, con il commento fornito (ovviamente in inglese) da James Hartigan e Lex Veldhuis.
“PokerStars è stata estremamente generosa nell’offrire una proposta in grado di offrire ben un milione di dollari – ha dichiarato Azaria – . Ci è stata data la possibilità anche di radunare una serie di grandi personaggi e celebrità per raggiungere questa cifra. Dal nostro punto di vista, la risposta è stata incredibile”.
Gli fa eco Andy Bellin: “Se c’era un momento in cui organizzare un grande torneo benefico di poker, questo era quello giusto. Abbiamo iniziato a sondare qualche amico che avrebbe potuto giocare. Tutti quelli che abbiamo contattato erano dalla nostra parte. Non credo che nessuno abbia rifiutato di partecipare, tra quelli che abbiamo sentito”.