Ne abbiamo parlato nelle scorse ore, anche con l’ausilio di una lettera scritta e pubblicata dal sindaco Carolyn Goodman. La situazione che si sta vivendo a Las Vegas sta diventando giorno dopo giorno meno sostenibile. Il caos causato dall’emergenza Coronavirus sta portando la City alla rovina, dal punto di vista sociale e soprattutto economico.
Il lockdown alla quale è costretta gran parte degli Stati Uniti obbliga tutti gli esercizi a tenere le porte chiuse. E così i casinò, i locali più alla moda, gli alberghi di lusso e qualsiasi altri esercizio commerciale soffre, perchè è vuoto o addirittura chiuso. Una situazione sostenibile, ma che presto potrebbe cambiare.
Dalle parole che ha speso la Goodman, infatti, sembra quasi che la misura sia colma e sia impossibile andare avanti. Basta fare pochi esempio per far capire che a Vegas la pazienza è ormai finita. E non solo da parte dei cittadini o degli stessi esercenti, ma in prima persona da parte dello stesso sindaco, stanco di vedere la sua città ridotta a un vero deserto nel deserto.
Che ne sarà di Las Vegas?
Anche perchè (e chi ci è stato lo sa), Las Vegas non può resistere più di tanto se le proprie attività di punta restano chiuse. L’economia della comunità del Nevada, ma anche di gran parte dello Stato intero, si basa proprio sul gioco d’azzardo e sulle strutture alberghiere. E in quest’ottica va letto il grido di allarme della Goodman.
Ecco perchè non è da escludere che a Vegas si stia pensando a una nuova e clamorosa riapertura. Si tratta ovviamente di una soluzione estrema, visto che negli Stati Uniti la situazione legata all’emergenza Coronavirus resta molto vicina al collasso. Centinaia di persone muoiono ogni giorno nel Paese e migliaia di nuovi casi emergono.
Non possono di certo essere queste le condizioni per far pensare a una riapertura, seppur in una piccola comunità come Las Vegas. Anche perchè, per quanto piccola possa essere, in caso di ripartenza delle attività tornerebbe ad affollarsi di migliaia di persone, pronte a giocare o a godersi semplicemente una vacanza tra le attività commerciali della Strip.
Dunque un vistoso aumento del rischio di creare un vero e proprio focolaio nella Mecca del gioco d’azzardo. Qualcosa che nemmeno Vegas può permettersi. Pertanto “the show must go on”, ma con prudenza.