Sta per concludersi un’altra settimana, e sarà la quinta settimana in cui gli italiani hanno osservato le regole per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ma dall’altra parte dell’Oceano continua a tenere banco la questione relativa alle WSOP 2020. Anche perchè la data più attesa dai giocatori di tutto il mondo si avvicina sempre di più.
Al 26 maggio, data in cui dovrebbero prendere il via le World Series of Poker, mancano ormai solo 45 giorni. Un mese e mezzo prima che nel Main Stage del Rio Casino di Las Vegas risuonino le parole più attese di tutto l’anno: shuffle up and deal. Parole che non si sa ancora se risuoneranno quest’anno, visto che la situazione sta diventando sempre più critica.
Sono sempre meno confortanti le notizie che arrivano dagli Stati Uniti, seppur dall’altra parte della nazione rispetto a Las Vegas. È infatti New York il centro nevralgico di diffusione del Coronavirus nel Paese a stelle e strisce, con centinaia di morti ogni giorno. Ma è tutto il Paese a soffrire in una fase in cui sono proprio gli States a detenere il triste record di contagiati e vittime da Covid-19.
WSOP 2020, un rischio da correre?
Allora ecco che sorge il dilemma morale, che in questo momento, come ha dichiarato Seth Palansky, vale molto più del poker giocato. Vale davvero la pena giocare le WSOP 2020, considerando le condizioni di emergenza che si stanno vivendo negli Stati Uniti? Bisogna davvero mobilitare migliaia di persone ogni giorno per un evento che può essere giocato in qualsiasi altro periodo dell’anno?
La fortuna delle World Series of Poker, così come di qualsiasi altro evento di poker, è la sua natura di evento indoor. Si gioca al chiuso, al riparo da eventuali agenti climatici, e dunque non è il periodo dell’anno in cui si gioca, il problema principale. Motivo per cui correre il rischio di mantenere la schedule originale, che si snoderebbe tra il 26 maggio e il 15 luglio, non sembra essere una grande idea.
Anche perchè non sono solo gli Stati Uniti a vivere una situazione terribile legata al Coronavirus. Centinaia di nuovi contagi si verificano ogni giorno praticamente in ogni nazione europea, dalla Spagna all’Italia passando per Germania, Francia e soprattutto Regno Unito. Tanto che per il momento anche il traffico aereo – ovvero la via principale per raggiungere eventualmente il Nevada – è fermo o comunque nettamente circoscritto.
L’organizzazione tace
Nel frattempo, però, c’è da fare i conti anche con il silenzio assordante da parte dei vertici delle WSOP. Qualche giorno fa, il direttore Seth Palansky aveva indicato in quella che sta per terminare, la settimana giusta per prendere e annunciare una decisione. Questo momento, però, non è ancora arrivato, visto che tutto tace dalle parti di Vegas.
E non solo perchè la Strip è stata letteralmente svuotata a scopo precauzionale.
Tutto il mondo del poker è in posizione di attesa. Fanno bene gli organizzatori delle WSOP 2020 ad attendere il momento giusto per decidere il da farsi. Ma il tempo stringe e anche il più temerario tra gli ottimisti sta iniziando a perdere le speranze.