Il processo contro Mike Postle entra sempre più nel vivo. La giornata di mercoledì è stata ancora una volta importante, anche perchè è arrivata una nuova difesa nei confronti del grande accusato. E ancora una volta a prendere le parti del giocatore americano sono stati i vertici della Stones Gambling Hall di Sacramento, la sede della partita incriminata.
Già nei giorni scorsi era arrivata una comunicazione da parte del casinò, in cui si prendevano le distanze dagli accusatori. Si leggeva che chi accusava Postle aveva perso e quindi cercava in tutti i modi di dimostrare una frode. Pochi giorni dopo, arriva un nuovo testo da parte di King’s Casino Management Corp, compagnia sorella di Stones.
La nuova mozione da parte del casinò di Sacramento punta ancora sulla natura “generica” della denuncia dei giocatori contro Mike Postle. “I querelanti non sono riusciti a contestare un comportamento fraudolento e falsa dichiarazione al momento dell’atto contestato“, si legge nel testo presentato.
La Stones “scagiona” Mike Postle
La mozione è stata presentata nella giornata di ieri da Mark C. Mao della Boies Schiller Flexner LLP. Qui si legge anche un esempio che risale però a più di venti anni fa, al 1997. Il caso in questione parla di un’altra grossa perdita di denaro al gioco, che sono considerate “troppo speculative” e quindi non riconoscibili.
In tal senso la Stones Gambling Hall, in un certo senso, si auto-scagiona ma non può prendere le difese dei giocatori contro Stones. Anche perchè nella mozione si legge che i giocatori, non mostrando fatti evidenti, si attengono alla sola mera condotta negativa di Mike Postle. Troppo poco per poterlo condannare a pagare un risarcimento.
“L’incapacità da parte dei querelanti di includere fatti adeguati dimostra che le loro accuse non possono essere dimostrate – si legge tra gli stralci della mozione – . Non è possibile provare nemmeno la negligenza da parte di Stones oltre alla frode dell’accusato. I querelanti si basano su insinuazioni che non possono costituire fatti comprovati“.
Maurice “Mac” VerStandig, che si è preso carico delle richieste dei querelanti, ha preso atto di questa mozione. E ai microfoni di Pokernews.com, ha risposto: “Il documento è redatto bene e porta la firma di avvocati eccellenti. Sono deluso nel vedere che Stones tratta i miei assistiti come perdenti e dichiara di non avere doveri nei confronti di propri clienti. In ogni caso, proseguirò il mio lavoro in tribunale con fiducia nel sistema giudiziario“.