Torna a far discutere uno dei casi di presunto baro più chiacchierati nella storia recente del poker. Stiamo parlando ovviamente del caso che ha come protagonista Mike Postle e una partita divenuta ormai celebre. Siamo ormai giunti alle fasi calde del processo a suo carico, e ci sono delle novità.
Risale a tre giorni fa, infatti, la richiesta di archiviazione del caso da parte del grande accusato. E questo atto arriva qualche giorno dopo la medesima richiesta effettuata dai vertici della Stones Gambling Hall. La room di Sacramento ha infatti sposato la causa per cui i soldi persi dagli avversari di Postle fanno parte del gioco.
Ma nel frattempo arrivano altri particolari scottanti sul caso Mike Postle. Lo stesso giocatore avrebbe fatto trapelare attraverso un sito Web parte del testo che avrebbe presentato. Tra le varie parti di questo testo, emerge anche un altro brano in cui il grande accusato voleva, in maniera molto goffa, nascondere tutto.
Mike Postle chiede l’archiviazione
Il testo è stato trasmesso alla United States District Court Eastern District of California. Qui Mike Postle chiede che le accuse nei suoi confronti vengano archiviate. E sebbene gli attacchi nei suoi confronti siano stati parecchi e anche ben assestati, le sue ragioni appaiono comunque buone.
“I querelanti non riescono a descrivere una specifica mano di poker – esordisce Postle – . Si riesce a descrivere solo la mia condotta come fraudolenta. I querelanti parlano di un assistente non identificato, che attraverso un metodo non identificato svelerebbe le carte di giocatori non identificati, in una serie di mani non identificate“.
La richiesta di archiviazione prosegue sostenendo che “non viene descritta alcuna mano specifica del signor Postle in cui avviene una condotta fraudolenta“. Per questo motivo, Mike Postle non può fare altro che offrire una smentita generale sulle accuse. Inoltre si legge che il grande accusato attacca chi sostiene che aver perso denaro sia frutto di un imbroglio.
Perdere fa parte del gioco
“Qualsiasi deduzione che viene fatta partendo dalle vincite del signor Postle è del tutto infondata e illogica – prosegue la richiesta – . Il gioco d’azzardo è un’attività che induce i giocatori a sperare in una aberrazione scientifica. La conclusione secondo la quale un giocatore che vince è un imbroglione è un non sequitur, nonostante sia una delle più diffuse tra i giocatori perdenti“.
Dunque la richiesta di archiviazione fatta da Mike Postle fa seguito a quella della Stones Gambling Hall. E per sommi capi segue proprio le argomentazioni proposte dai legali del casinò di Sacramento. A questo punto non rimane che attendere le decisioni della corte.