Il 2020 è appena cominciato, ma diamo per scontato che ci sarà un appuntamento già vissuto. Stiamo parlando dello scontro tra Phil Ivey e i vertici del Borgata Casino. Uno scontro particolarmente duro, che prosegue ormai da tanti anni e promette nuovi episodi nel nuovo anno.
Phil Ivey
La storia ha radici ben lontane, nel 2012, quando l’americano fu accusato di edge sorting. Da allora tante cose sono successe, in primis nel 2014 quando l’indagine fu chiusa una prima volta. E Ivey fu costretto a restituire i dieci milioni di dollari che, secondo l’accusa, furono sottratti con l’inganno.
Sono stati sette anni di accuse incrociate e senza esclusioni di colpi. Fino ad arrivare ai nostri giorni, in particolare a un 2019 che è stato particolarmente turbolento su questo fronte. Anche perchè la difesa ha ottenuto un modo per potersi rivalere sull’accusa.
I vertici del Borgata, infatti, avrebbero trattenuto denaro sul quale non avevano alcun controllo. Phil Ivey, infatti, fu privato di una vincita messa a segno alle WSOP, al Poker Players Championship. Tuttavia, i legali del giocatore fecero notare che il proprio assistito era stato stackato da Dan Cates e Iliya Trinchier.
Phil Ivey vs Borgata, si continua
Ma come sappiamo, questa vicenda si è arricchita di un nuovo e clamoroso risvolto. Anche perchè a quanto pare, la difesa sembra pronta a passare al contrattacco ai danni del Borgata. E nel mirino della squadra di legali di Phil Ivey ci sarebbero i croupier del casinò.
Secondo Jeremy Klausner, la richiesta del suo assistito di fare “flip” al mazzo di carte non è illegale. Si tratta di un’usanza che in teoria tende ad ingraziarsi la sorte da parte dei giocatori. Pertanto si potrebbe parlare di complicità da parte degli stessi dealer.
Dunque il team di legali di Phil Ivey sta provando a portare la situazione in proprio favore. E proprio in questo senso non è sbagliato dire che il 2020 potrebbe essere un anno cruciale. Il caso più caldo nella commistione tra gaming e legge, potrebbe arrivare a una svolta.