Il 2020 è appena cominciato, ci auguriamo che possa svilupparsi attraverso gioia e soddisfazione. Chiaramente anche per i giocatori di poker un nuovo anno fa rima con un nuovo inizio. Andiamo dunque a vedere quelli che possono essere i buoni propositi per un pokerista da Capodanno.
I buoni propositi dei pokeristi nel 2020
1. Resta concentrato e positivo
Sappiamo tutti che difficilmente c’è un pokerista che gioca sempre al meglio le proprie mani. Dunque bisogna partire da un presupposto, al momento in cui si comincia a giocare. Ovvero il fatto che anche i tuoi compagni di tavolo e di torneo sono alle tue stesse condizioni.
Per questo motivo, è fondamentale che tu mantenga sempre un mood positivo quando giochi. È molto importante che tu riesca a restare concentrato su ogni aspetto del gioco. Non farti prendere dallo sconforto, anche se per questo passaggio ti rimandiamo al prossimo punto.
2. Non farti prendere dal tilt
Sappiamo anche che il tilt è in assoluto il peggior nemico per chi gioca a poker. Basta una mano negativa o una serie di colpi in cui non riesci a giocare, ed ecco che arriva lo scoramento. Ma è giusto ricordare che farsi prendere dalla rabbia è nemico di chi gioca.
Ecco allora che vogliamo ricordarti quanto sia importante mantenere la calma al tavolo. Può tornarti utile anche leggere uno o più libri che ti portino buoni consigli sul mindset. Ma poi dovrai essere tu a portare al tavolo quello che è il più grande tra i buoni propositi.
3. Conosci i tuoi limiti
A chiunque di noi piacerebbe riuscire a giocare il miglior poker in assoluto. E di conseguenza, tutti noi siamo tentati dalla possibilità di riuscire a vincere come Bryn Kenney, giusto per fare un esempio. Ma ognuno di noi sa quanto sia difficile riuscirci, almeno nel breve periodo.
Tuttavia, ogni bravo giocatore migliora solo se si rende conto dei propri limiti. Ed è questo un altro aspetto importante sul quale lavorare, partita dopo partita e mano dopo mano. Conoscere i propri limiti è l’unico modo per rendersi conto di ciò che può portare al proprio A-game.
4. Memorizza ciò che hai appena fatto
Uno dei grandi precursori della memorizzazione a lungo termine delle mani è stato Gus Hansen. La sua esperienza all’Aussie Million del 2007 lo ha portato a scrivere “Every Hand Revealed“. A qualcuno è sembrato un esperimento folle, ma in un certo senso può aiutare.
Cercare di memorizzare – e magari prendere nota – delle mani giocate può rappresentare una specie di auto-coaching. Studiare una mano per capire dove si è sbagliato, o eventuali debolezze degli avversari, rappresenta uno sbocco importante sul quale si può lavorare.
5. Cambia il tuo atteggiamento
E poi c’è un altro aspetto fondamentale durante il gioco, che non dipende affatto dal poker in sè. Stiamo parlando del tuo atteggiamento al tavolo. Ovviamente non stiamo parlando di mindset o di come si approcciano le mani, bensì di come si sta al tavolo in ogni momento.
Può essere importante avere un buon atteggiamento nei confronti del dealer e degli avversari. Se non altro per avere una buona immagine, che in una mano in cui sei coinvolto può aiutare. Eviti i tilt, non ti metti nessuno contro e resti al riparo da pericoli come le penalità.