Il poker è un gioco meraviglioso, ma certe volte continua a essere in mano a persone che le provano tutte per vincere in maniera illecita o sporca. E per fortuna c’è ancora chi riesce a scovare queste pratiche illegali e a mettere le mani su questi delinquenti.
È il caso di quanto è avvenuto nelle scorse ore a Gela, in provincia di Caltanissetta. Una indagine alla quale è stato dato il nome Showdown ha portato all’arresto di tre persone. Si tratta dei promotori e organizzatori di una associazione a delinquere legata ad alcune partite di poker.
Queste tre persone hanno agito con l’aiuto di altri tre soggetti, indagati in stato di libertà. Queste partite di poker venivano gestite in maniera per l’appunto illegale grazie a un mezzo “vecchio” ma efficace. Si tratta del metodo Pina, un software che predice il vincitore delle singole mani.
Dunque con questo metodo le partite di poker venivano pilotate e gli ignari giocatori erano ovviamente truffati. I militari dell’Arma dei Carabinieri hanno documentato queste lunghe serate di gioco, di fatto già decise nell’esito visto il metodo utilizzato.
Due dei tre arrestati si occupavano di reclutare partecipanti a queste partite, sulla base di criteri ben precisi. In primis cercavano giocatori con buone disponibilità economiche e con il vizio del gioco. Il terzo indagato era l’uomo incaricato di gestire “Pina” ma al tempo stesso giocava per portare a casa i vari piatti.
“Pina” non è altro che un rack, comunemente usato per portare le chip al tavolo, ma modificato elettronicamente. Esso infatti nasconde al proprio interno una telecamera a infrarossi che decodifica il codice a barre presente su ciascuna carta. Una volta individuate le carte in mano a ogni giocatore tramite il software, sarà più facile giocare la mano.
E così, tra il riconoscimento delle carte e la comunicazione tramite auricolare e un cellulare collegato via bluetooth, la truffa è servita. Non potevano mancare dei complici al tavolo, che grazie a un sistema di messaggi cifrati capivano come prendere parte al pilotaggio delle singole mani.
Dunque, dopo il caso (attualmente passato sotto silenzio) di Mike Postle, si parla di truffe nel poker anche in Italia. Noi ci facciamo veicolo di queste notizie a un solo scopo, ovvero quello di tenerci alla larga e promuovere invece il gioco pulito.