Nei mesi scorsi, ha fatto la sua comparsa nel mondo cinematografico un nuovo documentario. Il suo titolo è Cracking Aces: a Woman’s Place at the Table, un titolo molto chiaro sui contenuti. Si parla infatti della presenza sempre più massiccia di donne ai tornei di poker.
Si tratta di un documentario prodotto da Tracy Halcomb e diretto da H. James Gilmore. La sua realizzazione e pubblicazione è avvenuta quasi un anno fa, quando ha iniziato a circolare. I primi festival dedicati al cinema indipendente hanno fatto posto a questa pellicola.
Tra le altre cose sono state prodotte due versioni di diversa durata del documentario. Quella originale, che è stata fatta circolare nei festival, ha una durata di 67 minuti. Invece è disponibile un’altra versione da 53 minuti, acquistabile e visibile tramite diverse piattaforme per mobile.
Cracking Aces racconta la storia delle donne che per prime si sono affacciate al mondo del poker. Una sfida continua agli stereotipi ma anche alle continue vessazioni inflitte al gentil sesso. Queste donne sono state capaci, traducendo alla lettera il trailer, di rompere il “soffitto del poker professionistico“.
Tuttavia, gli ultimi anni hanno dato maggiori speranze alle donne appassionate di poker. Anche perchè l’avvento di Internet ha dato la possibilità di esprimersi anche giocando online. E sono sempre più frequenti i casi di donne che riescono a ottenere exploit, nei tornei e nel cash game.
Tutto grazie a un gruppo di donne che hanno partecipato volentieri alla produzione di Cracking Aces. Da Jennifer Harman a Maria Ho, da Kara Scott a Vanessa Kade e Jan Fisher. Tutte giocatrici che hanno saputo costruirsi una carriera e una reputazione alla faccia dei maschietti.
Tracy Halcomb, produttrice del film, ha fatto capire l’importanza della pellicola per le donne. “Abbiamo prodotto Cracking Aces per dare voce a chi è ancora messo all’angolo. Non solo le donne, ma tutti i giocatori di poker che considerano questo un grande problema. Ci auguriamo che avvenga un cambiamento definitivo in nome dell’intera industria del poker“.