Rien ne va plus, la decisione è stata presa e sono stati fugati tutti i dubbi. La prossima edizione delle World Series of Poker non cambierà casa, nonostante gli ultimi rumors. Sarà ancora il Rio All-Suite Hotel and Casino ad aprire le porte ai migliori giocatori del mondo.
Eppure gli ultimi giorni avevano lasciato non pochi dubbi ad appassionati e addetti ai lavori. Si erano infatti sparse voci relative a una nuova casa per le WSOP del 2020. Invece ci ha pensato Seth Palansky, il vice presidente del Ceasars, a smentire ogni possibilità di addio.
“La casa delle WSOP 2020 sarà ancora una volta il Rio – ha puntualizzato Palansky – . Possiamo rinnovare un binomio vincente e siamo molto contenti di poterlo annunciare. Questo circuito ha visto un aumento nel numero dei tornei costante, anno dopo anno. E in più, a questo si aggiunga un aumento anche nel numero dei giocatori che si sono schierati ai tavoli“.
Palansky sottolinea anche un aspetto, che non è molto visibile a chi va al Rio per giocare a poker. La gestione delle camere e degli spazi interni alla struttura e al casino non sono da sottovalutare. E il vice-presidente di Ceasars svela i sacrifici fatti per tenersi strette le WSOP.
“Per noi è molto più redditizio concedere affitti per tre giorni che non per due mesi interi. Nonostante questo, i vertici del Rio hanno fatto di tutto per tenersi l’organizzazione delle WSOP. Tutti noi abbiamo sempre creduto fortemente in questo obiettivo, ovvero regalare due mesi di grande poker nella nostra location“.
E chissà se la decisione di restare al Rio renderà felici i giocatori che da anni affollano la struttura. Le World Series of Poker restano la più grande attrazione per un giocatore, ma ci sono dei contro. E stando ai recenti feedback degli stessi players, non sono neanche pochi.
Tra questi spicca la distanza tra il Rio e la Strip, la strada più glamour di Las Vegas. A questo aspetto si aggiunga lo spazio ridotto per i parcheggi, specialmente quando si attende una valanga di giocatori. In particolare per il Main Event, che fa registrare migliaia di entries, i problemi aumentano.
Insomma, possiamo tranquillamente notare una duplice reazione in arrivo dopo questo annuncio. Da una parte la soddisfazione del Rio e anche dei vertici delle WSOP per non dover cambiare “casa”. D’altro canto i giocatori che potrebbero dover fare alcuni sacrifici prima di sedersi ai tavoli.